Come aprire un asilo nido?

Photo credits: PlayZone San Cataldo

Come aprire un asilo nido?

L’asilo nido, che proponiamo nella nostra speciale versione “Nursery” già inaugurata con l’apertura della sede di San Cataldo in Sicilia, è una struttura destinata alla custodia temporanea di bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni.

Per evidenti ragioni, aprire un asilo nido significa offrire ai genitori un servizio educativo e sociale, un luogo in grado di favorire lo sviluppo psico-motorio dei bambini così che possano acquisire le abilità fondamentali per uno sviluppo sano durante la crescita.

In funzione di questa specifica natura, un Nursery o asilo nido prevede da una parte una struttura idonea per lo svolgimento delle quotidiane funzioni educative e ludiche, così come per i preziosi momenti del pasto e del riposo dei piccoli; dall’altra richiede personale competente e qualificato nell’esercizio di queste funzioni.

In questo approfondimento capiamo allora come funziona l’iter burocratico e cosa dice la legge italiana al riguardo.

L’iter burocratico per aprirne uno!

Precisiamo che il percorso per l’apertura di un asilo nido non è proprio semplicissimo, e per di più ogni Regione segue la propria normativa. Scopriamo insieme come aprire un asilo nido!

In linea generale, per aprire un asilo nido privato il primo passo è sempre quello di aprire una partita iva e iscriversi presso la Camera di Commercio di competenza (questi sono adempimenti obbligatori per ogni tipo di attività), dopodiché occorrerà l’autorizzazione per l’avvio dell’attività al proprio Comune, e più precisamente dall’Ufficio Comunale per le Attività Produttive.

A seguire, bisognerà aprire le posizioni INPS ed INAIL e stipulare le dovute assicurazioni per tutelare bambini e addetti.

Se l’intenzione è poi quella di gestire un’attività convenzionata (scelta assolutamente condivisibile, visto che l’accreditamento può rappresentare un vantaggio incredibile considerando che detrae una parte della retta alle famiglie che si affidano al nostro servizio), c’è poi tutta un’altra procedura da rispettare.

Nel bel mezzo di tutte queste attività, ci sono due scelte cruciali per il destino del nostro Nursery: la scelta del locale e il personale che collaborerà con noi. Entrambe queste decisioni vanno prese con cognizione di causa e nel pieno rispetto degli obblighi di legge.

Nursery o asilo nido: quale struttura scegliere

Abbiamo già accennato al fatto che il locale deve avere specifiche caratteristiche per essere idoneo all’attività che abbiamo scelto. Ma quali sono?

Non c’è una risposta univoca a questa domanda.

Di certo è sempre necessario verificare che la struttura sia conforme alle normative di sicurezza, igiene, agibilità, urbanistica, e di destinazione.

E di certo prima di avviare l’attività bisognerà allestire tutte le aree necessarie come  l’area giochi, l’area riposo e l’area educativa, verificando sempre che giochi e arredi siano a norma e messi in totale sicurezza. Più nello specifico, sarà necessario che:

  • l’immobile risulti pulito, areato e luminoso;
  • Gli impianti (elettrici, dell’acqua e del gas) siano a norma;
  • L’arredamento sia protetto ovunque con i paraspigoli e in generale che non ci siano angoli vivi in ogni stanza;
  • L’immobile sia dotato di un’area riposo con lettini;
  • Sia presente un bagno con fasciatoio dedicato unicamente all’asilo e non all’uso privato

Nella scelta del locale, sarà intelligente anche tener conto del fatto che molti genitori affidano i propri figli alle strutture più vicine a casa o a quelle che si trovano di strada verso l’attività lavorativa: la posizione è quindi piuttosto determinante nel successo dell’attività.

Per tutto il resto però bisognerà fare riferimento alle leggi regionaliche stabiliscono:

  • le dimensioni della struttura
  • numero minimo e massimo di bambini che si possono accogliere
  • numero minimo di giorni di apertura per settimana e numero minimo di settimane di apertura in un anno
  • numero minimo e numero massimo di ore di apertura in un giorno
  • numero minimo di mq interni per bambino ospitato
  • dimensioni dello spazio esterno e proporzioni rispetto allo spazio interno
  • requisiti e dimensioni dei servizi igienici e dei locali adibiti al cambio
  • requisiti e dimensioni della cucina (se prevista internamente)

 

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Photo credits: PlayZone San Cataldo

Nursery o asilo nido: le qualifiche necessarie

In termini di gestione ordinaria la formula nursery – o asilo nido- prevede il possesso di requisiti specifici per il personale che opera in struttura.

Ciò non significa necessariamente che il titolare dell’asilo debba averli in prima persona per poter avviare l’attività; può eventualmente conseguire un  percorso di formazione dedicato, oppure semplicemente si assicurerà di assumere personale qualificato.

Anche qui, sono le singole regioni a stabilire i titoli di studio necessari per poter lavorare in un asilo, ma in linea generale sono richiesti:

  • la maturità conseguita al liceo socio-psico-pedagogico;
  • il diploma di “tecnico dei servizi sociali”;
  • una laurea in pedagogia;
  • un master specifico per le tecniche di formazione dei bambini.

Più complesso è il caso in cui si decida di provvedere direttamente alla somministrazione di alimenti e bevande, per le quali è necessario:

  • personale abilitato ad operare con gli alimenti attraverso corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) organizzato da enti regionali, provinciali o da istituti privati da essi appaltati;
  • aver lavorato nel settore alimentare o nella ristorazione per almeno 2 anni negli ultimi 5;
  • essere in possesso di diploma di scuola alberghiera o equipollente o superiore.

Nursery o asilo nido: quanti bambini si possono accogliere?

Il numero di bambini che un nido è autorizzato ad ospitare dipende, come già accennato, dalla metratura disponibile e dal numero di educatori presenti al suo interno.

È necessario un adeguato rapporto tra educatori e bambini per garantire a ciascun minore la giusta attenzione sia in termini di sicurezza che di adeguato svolgimento del progetto educativo. Anche in questo caso la singola Regione ha una propria legislazione, ma in linea generale il rapporto prevede:

  • almeno 1 educatore ogni 4/5 bambini di età compresa tra 3 e 12 mesi;
  • almeno 1 educatore ogni 8 bambini di età compresa tra i 13 e 24 mesi;
  • 1 educatore ogni 10 bambini di età tra i 25 e 36 mesi;
  • per i bambini diversamente abili è previsto 1 educatore per bambino.

Nel caso dell’asilo privato, a questi si aggiungono gli addetti a servizi di cucina e alla pulizia.

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