Animatori alle feste di compleanno per bambini, quando il festeggiato dice “no”

 

L’animazione alle feste di compleanno è un classico.

Ma, prima o poi, il momento arriva per tutti i genitori: sentirsi dire dai loro piccoli “mamma, papà, quest’anno non voglio gli animatori alla mia festa… ormai sono troppo grande!”

Per i genitori, questa frase viene colta con un po’ di tristezza e malinconia, perché il loro bambino inizia a volersi sentirsi grande, a provare un senso di fastidio al pensiero di avere animatori ad una festa. O cosa più grave per un’azienda di animazione, imbarazzo.

E’ un segnale di crescita per i genitori, ma dal punto di vista di coloro che si occupano dell’animazione? Senz’altro si tratta di un piccolo fallimento, perché la data impresa ha perso un cliente. Un cliente a cui si sommeranno molti altri, colpiti dall’inevitabile sindrome della crescita.
Inevitabile perdita? No.

Animazione per bambini, limitata nel tempo?

L’età del rifiuto verso il mondo dei piccoli, si aggira intorno agli otto anni. Il bambino sta cambiando, si sente fuori luogo ad avere dei “grandi” che cercano di farlo divertire o ridere davanti ai suoi amichetti. O anche più semplicemente perché hanno già visto tutti i tipi di animazione possibile. Sono grandi anche loro adesso, iniziano ad avere un background di esperienze a riguardo.

Questo è un punto importante da tenere in considerazione.
Otto anni, si considerano grandi, ma non lo sono ancora. Stanno solo crescendo e crescere significa cambiare. Provano fastidio e vergogna per ciò che fino a poco tempo prima reputavano bello e divertente (alcuni bambini “mentono” pur di aggregarsi agli amici lui non ha voluto l’animazione perché è grande, allora io farò lo stesso).

In linea generale, i bambini più grandi hanno semplicemente cambiato zona di interesse. Ed è qui che dovrebbe intervenire l’agenzia di animazione lungimirante. Tutti sanno sfruttare il momento propizio, il boom. Pochissimi quello a lungo termine.

Cosa fare per non perdere clienti?

Tramite ricerche di mercato, si dovrebbero studiare le ultime tendenze in voga tra i “bambini più grandi” come i sempre utili cartoni animati, i film più quotati, le canzoni top da youtube, luoghi di aggregazione e perché no, vestiti e stile. Può sembrare una cosa già fatta, già vista, inutile e ripetitiva, uno spreco di risorse diranno in tanti, ma si tratta di ricerche indispensabili; sapere è potere e conoscere prima degli altri i cambiamenti nei gusti e nelle tendenze, può portare ad essere i primi a fornire un dato prodotto/servizio.

Evitare la crisi

Il target che abbiamo selezionato è costantemente in mutamento, proprio perché si tratta di un ambito che ha a che fare con i bambini. Necessita di rinnovarsi, innovarsi e mutare sempre, mai fisso, eppure sempre solido e affidabile. Ma, se una agenzia non vuole cambiare o adeguarsi al rinnovarsi di gusti e preferenze del cliente, non potrà poi lamentarsi dell’averlo perso.

Così come si perde un cliente ogni volta che un bambino per svariati motivi non vuole più l’animazione (di qualsiasi genere essa sia) alle feste, allo stesso modo si perde un cliente ogni volta che si resta fossilizzati nell’intrattenimento per bambini, promuovendo sempre la stessa identica cosa (o con lievi modifiche), ad ogni singolo cliente.

Capiterà prima o poi il gruppetto di bambini o il singolo, magari proprio il festeggiato, a cui non piaceranno i giochi o l’animazione proposta perché non adatta o ripetitiva. I genitori potrebbero non dare peso alla tipologia di intrattenimento, a loro basta sapere in cosa consiste lo spettacolo e forse ciò gli basta, ma l’agenzia stessa non dovrebbe incoraggiare questa ingenuità, perché potrebbe essere deleteria: se non sarà il cliente stesso a domandare approfonditamente tipologia e specifiche, starà all’agenzia richiedere le informazioni sull’età dei bambini presenti, gusti, preferenze e qualsiasi altra nozione aggiuntiva che possa aiutare il personale ad esprimersi al meglio delle potenzialità per offrire il meglio del repertorio e dell’intrattenimento, oltre a fornire dettagli e background di animatori e attrazioni. L’esperienza deve essere valorizzata e sfruttata il più possibile.

I rischi del classico

Quale che sia la motivazione, il pericolo maggiore di fallimento è dovuto alla staticità del prodotto/servizio offerto dall’agenzia stessa. Dando per scontato che i bambini siano tutti uguali, dividendoli soltanto in maschietti e femminucce, se piace ai piccoli cambiamo qualcosa e piacerà anche ai più grandi, prima o poi arriverà il fatidico momento del “sono grande non voglio più”. I bambini non sono solo maschietti e femminucce, un dato target immutabile; sono un target proficuo e volubile, ma che necessita attenzione e di essere intrattenuto con cose sempre nuove, sempre aggiornate, sempre diverse. Quello che è piaciuto un anno, non significa che piacerà l’anno successivo. Magari si, ma dovrebbero essere gli stessi bambini a richiederlo. Fatelo presente ai genitori, quando richiederanno la stessa tipologia di intrattenimento.

Loro magari lo faranno a fin di bene, ma i professionisti siete voi, quindi è vostro compito guidare il cliente al meglio che offrite.

Quindi, prestate attenzione al cliente in sé, promuovendo differenti pacchetti, dando così la possibilità ai genitori di scegliere tra più possibilità di svago, ecco che magicamente non si troveranno un classico clown alla festa, sapendo che il loro piccolo ne ha paura. O meglio ancora, spiegare il pacchetto offerto in modo chiaro e preciso, senza ambiguità, elencando e descrivendo ogni attività offerta, si eviteranno spiacevoli inconvenienti come il gruppetto di bambini piangenti all’apparire della mascotte colorata. Ciò che piace ad un uno, potrebbe spaventarne un altro. Sono sempre bambini, ricordatelo.

Tirando le somme, il vero grande problema delle agenzie di intrattenimento sono le agenzie stesse: fossilizzandosi sull’idea di semplificare, appiattire, di scegliere sempre le stesse cose per risparmiare tempo e risorse, porterà alla fine soltanto ad un risparmio dei clienti, che alla prima occasione chiuderanno i rapporti. Inutile addolcire la pillola dicendosi “tanto ci sono altri bambini”. Così come i precedenti ci hanno lasciato, accadrà lo stesso con i nuovi. Sarà inevitabile.

Non sottovalutare il fattore umano nell’intrattenimento alle feste.

Se assumete giovani alle prime armi non potrete addossare loro la colpa della vostra superficialità se li mandate con poche dritte dicendo loro fai così e così. Alle prime armi va bene, allo sbaraglio no. E’ la vostra impresa quella a nome di cui sono stati chiamati, quello stampato sulla maglietta o sulle attrezzature è il vostro logo, il vostro nome. Sarete voi a farne le spese dopo, nel bene e nel male. Quindi, mai in solitaria crogiolandosi nel “tanto è facile puoi farlo da solo”.

Molte agenzie, per risparmiare, inviano solo lo stretto indispensabile di personale, o personale alle prime armi o con pochissima esperienza. Può capitare quindi in questi casi, un gruppo di inesperti: costano di meno – pensate – ne mando di più se il lavoro è complicato ed è fatta, massimo profitto, minima spesa. Questo non è una buona strategia di mercato. State solo giocando con il fuoco.

Rischiate di minare l’intera facciata aziendale sia con i potenziali dipendenti che con i potenziali futuri clienti: anche il passaparola tra clienti e lavoratori, full o part-time che siano ha il suo peso. Soddisfare tutti, sempre nei limiti del dovuto e delle possibilità ovviamente, dovrebbe essere una priorità per lavorare al meglio e avere una positiva pubblicità gratuita.

Affiancate sempre chi è agli esordi con qualcuno che già si è occupato del dato compito, magari a rotazione, giostrando chi ha più esperienza in una data mansione/attrazione, in modo da accrescere la gamma di nozioni apprese dal nuovo dipendente. La predisposizione è importante, ma la formazione è d’obbligo se volete evitare problemi aggiuntivi.

Eppure, per riuscire a mantenere i clienti-bambini, basterebbe davvero poco, solo un minimo di attenzione in più ai loro gusti e preferenze, magari includendo pacchetti personalizzabili in cui concatenare più attività.

Esempio attuale: avete notato come siano tornati alla ribalta i supereroi in questo periodo? Piacciono sia ai bambini, che a quelli più grandi… perché non inserire uno spider-man, o un iron-man nel pacchetto da offrire? Quale bambino non si vanterà di aver avuto alla propria festa un vero supereroe? O ancora, una canzone impazza sul web… perché non usarla insegnando il ballo della data canzone? I piccoli non stanno mai fermi e i grandicelli si avvicinano volentieri a queste cose… sarà divertente per tutti, forse anche qualche genitore si unirà al gruppo preso dal ritmo.

Quindi ricordate, sempre all’erta per tendenze e cambiamenti nei gusti. Offrire sempre servizi e prodotti nuovi significa mostrare interesse per il cliente e attenzione ai suoi bisogni. E difficilmente in questo modo perderete dei clienti che si trovano bene con voi, siano essi bambini o un più grandicelli.

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