Come aprire una ludoteca

Nel web italiano da qualche tempo viene fuori una domanda ricorrente: come posso aprire una ludoteca? Una domanda che causa numerose discussioni sui blog e siti vari, con raffiche di richieste, spiegazioni, critiche positive e negative, esperienze in corso, tentate, riuscite e fallite.

A chiederlo sono in tanti, tantissimi. Sembra che l’Italia stia riscoprendo una tipologia di business che negli altri stati europei è la norma da anni. E, sorpresa, a richiedere informazioni al riguardo non sono solo le mamme, come molti potrebbero pensare, ma giovanissimi, laureati, imprenditori navigati e neo-imprenditori… un gruppo eterogeneo ognuno con le proprie motivazioni ma un fine comune: investire, per lavorare e guadagnare.

L’ambito dell’intrattenimento per bambini, dal baby parking alle ludoteche, sale per feste o simili, è un genere relativamente nuovo in Italia, quindi ancora poco conosciuto ed esplorato. Ciononostante, sono sempre di più gli italiani che si cimentano in questa avventura.

Tanti, tantissimi però, dopo aver investito tempo e sudore, soldi e passione, si ritrovano con un pugno di mosche; non di certo perché manca loro motivazione e volontà, tutt’altro. Il più delle volte, piccole lacune in materia, aiutate da istituzioni poco ferrate nell’ambito, possono causare un immediato fallimento del progetto.
Spezzerò una lancia a favore delle istituzioni: come detto in precedenza, l’ambito dell’intrattenimento per l’infanzia è nuovo, e la burocrazia italiana non è certo famosa per essere tra le più veloci o aggiornate. Quello che è certo, è che esistono chiare normative per aprire ludoteche, di cui molti potrebbero essere all’oscuro perché troppo recenti. Non trascurate il fattore burocratico, dovrebbe essere il primo da risolvere per non rischiare di trovarsi con un capitale investito e inutilizzabile a causa di qualche cavillo legale omesso.

Uno degli errori più gravi infatti, è quello di pensare “prima realizzerò la ludoteca, poi penserò al resto, perché realizzarla è il grosso”. Sbagliato. Con alle spalle un buon progetto, realizzare una ludoteca, fisicamente,risulterà la parte meno impegnativa.

L’importante, quello da procurarsi prima di iniziare, è la documentazione: quali uffici rivolgersi, quali normative o agevolazioni poter sfruttare, quali moduli possedere e compilare, quali sono quelli indispensabili, quali possono aspettare.
Tanti, tantissimi giovani imprenditori nel settore hanno visto il loro business arrestarsi prima ancora di partire per mancanza dei giusti permessi, o per errori gestionali e strategici. Piccoli dettagli, piccoli errori che sommati portano alla fine. Soldi investiti tanti, guadagno zero. Ma andiamo con ordine.

Avere le idee chiare prima di iniziare

Ricordate, primo requisito se volete entrare nel mondo delle ludoteche: abbiate le idee chiare sulla documentazione necessaria, permessi e quant’altro occorra. E ovviamente, sul vostro progetto. Studiate le altre ludoteche (quelle che funzionano) quelle sempre piene di clientela.
Esistono imprese leader nel settore, che tramite consulenze, aiutano le new entry nel settore: tramite l’associazione al franchising, saranno loro ad occuparsi del reperimento delle informazioni burocratiche, a suggerirvi la modulistica adatta, gli uffici da interpellare, i tempi di scadenza e tempistiche per aprire la ludoteca, quali attrezzature usare e in che disposizione e numero (cosa sottovalutata da molti ed invece punto cruciale per ottenere il massimo del guadagno e della sicurezza). Inoltre, risponderebbero ad altre domande che dovrete porvi, se volete che il vostro business si avvii senza intoppi e funzioni.

Quanto mi occorrerebbe, di base, per aprire una ludoteca?

Quanto dovrebbe essere ampio il locale? Nuovo o ristrutturato fa differenza? Quali leggi o normative dovrei conoscere a riguardo?

Attrezzature? Quali sarebbero giuste per me? Quali e soprattutto, quante?

E molte altre.

La consulenza, come la formazione o quantomeno direttive da esperti al riguardo è d’obbligo, se non volete rischiare di investire senza un ritorno. Voglia di fare va è un bene, ma andare alla cieca rischioso. Il mercato non è generoso con gli sprovveduti. E’ come con un lancio di dadi: può andare bene un tiro, ma non si avrà mai la certezza su quello dopo. E un’impresa non può essere lasciata in balia della fortuna e del caso.

Sono la progettazione metodica, esperienza maturata e pianificazione a renderla funzionale e vincente.

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